La mia Isola
In una sera buia d’inverno
ho cominciato a stare male,
vomitavo saliva e sangue
e sono corso all’ospedale.
La diagnosi era tutt’altro
di ciò che ti rassicura,
una doppia congestione
ed il collasso di un polmone;
il risultato accumulato
di lavoro e dispiaceri!
Fino a quel preciso istante
ero stato stronzo,menefreghista..
m’incazzavo per poco e niente,
non credevo nell’amicizia,
aggredivo le persone
che ironizzavano sul mio agire,
pensavo solo al mio lavoro
non vedendo,chiaramente,
di lavorare con altra gente.
Mi reputavo un bravo ragazzo
perché sacrificavo la mia vita
per il pane quotidiano,
cercando pure di costruire
un qualcosa su cui contare
quando sarei diventato vecchio..
certo mai avrei pensato
di un giorno stare male,
tanto meno di rischiare,
così giovane,di morire!
La donna che molto amavo,
con amore pure sposato,
con amore sempre trattata,
a lei fedele,in assoluto..
era andata a scopare
con un uomo di me più grande.
Avevo appena comprato casa
e fatto debiti a iosa,
per costruire la famiglia
che non avevo mai avuto,
e che la donna presa in sposa
mi aveva espressamente chiesto!
Ho sentito una gran fitta
che arrivava dal mio petto,
il mio cuore,già provato,
si era spaccato in mille pezzi..
tutto il mondo costruito
con fatica e sudore
mi era crollato sulla testa..
non ero certo un sant’uomo
ma non meritavo certo questo!
Come una barca nella tempesta
sono andato alla deriva,
non vedendo uno scoglio
ho squarciato la mia chiglia;
ero lì,in mare aperto
non sapevo cosa fare,
non potevo fare niente
solamente lasciarmi andare,
avere il coraggio d’annegare!
Quando i miei occhi si sono aperti..
ero in una stanza d’ospedale
con due flebo nelle braccia..
un signore di quarant’anni,
vicino a me,in quella stanza,
era già andato al creatore
per il mio stesso,mezzo,problema!
Mai potrò dimenticare
le urla dei suoi famigliari..
Perché avevo riaperto gli occhi?
Perché ero tornato a respirare?..
Perché non mi ero lasciato andare?..
In quella stanza d’ospedale
mi è venuto a scrollare
Un amico di nome Fabrizio,
le sue parole sono state poche
ma molto più che coincise:
“ma che cazzo stai facendo?”
“ma che cazzo stai pensando?”
appena udite le sue parole,
tra sguardi attoniti di professori,
mi sono subito rizzato in piedi!
Appena mi son rimesso completamente
ho dato una svolta alla mia vita,
evolvendomi di tempo in tempo..
non mi stupivo quasi per nulla
nel vedere che riuscivo
a fare ciò che non sapevo,
senza averlo mai studiato,
anzi,una volta avuto la meta
mi prefissavo subito l’altra.
Ma che cosa avevo fatto
per meritarmi tutto questo?
Avevo accettato un pezzo di terra
fecondato e concimato
con passione e con amore,
con verità controcorrentista
e passione da ottimista.
Quel pezzo di terra lo lascia solo
chi in terra davvero è vero,
e può averlo in eredità
solo chi vive nella verità!
Grazie a quel pezzo di terra
non son morto annegato.
All’inizio era piccolo ma poi..
poi si sono aggiunti altri,
e da un pezzo piccolino
è diventato un isoletta;
nessuno mai potrà averla
perché è come il Santo Graal,
ci può andare solamente
chi usa bene il proprio cuore
credendo sempre nel puro Amore,
che un uomo di nome Cristo
ha saputo collaudare
per poterlo poi donare
a chi lo sa e vuole accettare!
Quello che non ho..
è un qualcuno che creda
fino in fondo al mio progetto..
di cambiare quella gente
che ci vuole fanculizzare.
Non sono certo le grandi cose
che possono cambiare il mondo
ma piccoli gesti quotidiani,
quotidiani e continuativi
compiuti da gente vera
che si dimentica la destra
se la porge a chi sta male,
e si taglia la sinistra
se lo vuole far sapere!
Quando la mia ombra
cesserà su questa terra
andrò per sempre sulla mia Isola..
poco importa se sarò dimenticato,
davanti a Dio sarò innocente
come un bimbo controcorrente,
chi mi avrà dimenticato
non potrà non dire
ch’io,almeno,ci ho provato!
Scrivi commento